Questo fenomeno culturale è penetrato con una tale forza nel tessuto sociale che non solo i corrotti credono di essere nel giusto e sono convinti che chiunque farebbe lo stesso al loro posto, ma anche quella minoranza che possiede ancora un briciolo di coscienza, sembrano essere caduti nella trappola della bonomia.
Il danno generato da questa perversa abitudine è ancora più complesso, e la portata del deterioramento morale è molto più profonda di quanto immaginiamo. E' incredibile osservare come si sia spostata la soglia che traccia la linea tra le persone oneste e i criminali. La saggezza popolare metterà nella lista dei corrotti chi delinque per oscenità, chi lo fa con una gran faccia tosta, e chi agisce senza scrupolo.
I furbi (moderatori), i più educati (leccaculi) e i meno cafoni, rimarranno fuori da ogni responsabilità. E' l'esperienza quotidiana che ci dice che tutti coloro che guidano i destini del governo, dovranno farlo in un modo o nell'altro, quindi ciò che importa è la forma [...] non la sostanza [...] e non necessariamente adottando una certa disciplina comportamentale.
Gli ultimi tre governi "abusivi" hanno praticamente svolto lo stesso ruolo senza "sostanza", ma Monti, Letta e Renzi hanno avuto cura di non assomigliare troppo - nella forma - l'uno agli altri.
E' tempo che la società si sinceri del tutto e si animi a rendere espliciti quali sono i suoi veri valori morali. E' importante essere consapevoli che a questi livelli la corruzione è assolutamente inaccettabile. Non si può chiudere gli occhi dinanzi all'insolenza e alla grossolanità di questi spregevoli personaggi.
Fanno dichiarazioni contro i malfattori criticando la loro indecenza cronica, ma con lo stesso entusiasmo idolatrano personaggi dalla dubbia reputazione. Sono i corrotti di "serie B" poichè per loro esiste un indulto sociale del tutto incomprensibile.
E' il quadro patetico di questo periodo. Una fetta importante della nostra società aspira solo a eleggere i ladroni più civilizzati, simpatici e discreti. Chi cerca di intraprendere la via del cambiamento si trova di fronte un muro invalicabile. In pochi hanno perseverato e ancora seguono quel difficile cammino. Altri hanno deciso di desistere davanti alle infinite e insormontabili difficoltà.
Lasciate ogni speranza, voi ch' intrate...
E' ovvio che ci sono determinate circostanze nelle quali bisogna scegliere il male minore. Il pragmatismo non va messo da parte quando ci si trova davanti ad una situazione limite, ma molte volte si tratta proprio di scegliere l'alternativa meno gradevole.
Quello che è inammissibile è diventare un entusiasta propulsore di un gruppo di banditi, con l'aggravante di dissimulare deliberatamente i propri vizi inoccultabili, di minimizzare i propri difetti per trasformarli in campioni artificiali dell'efficienza e dell'onestà.
Dobbiamo essere più critici. Anche i ricchi (quelli più estremisti) dovranno aiutarci, ed essere disposti a far parte di una costruzione realmente virtuosa ed evitare l'infantile compiacenza di sempre.