Multipolarismo e Globalismo

Mosca. Durante la cosiddetta Guerra Fredda, abbiamo vissuto in un mondo bipolare; o meglio, questo è quanto la maggior parte della gente pensa.

Realmente da cosa era dato il bipolarismo? C’erano due potenze (USA e Unione Sovietica), con le loro aree di influenza geopolitica (Occidente e Oriente) che cercavano di controllare la popolazione mondiale e che erano in competizione tra di loro. In realtà questo sistema bipolare era un mero esperimento. L’occidente (americano) e l’est (sovietico) non furono (dalla morte di Stalin) realmente nemici, ma due sistemi utilizzati come strumenti al servizio degli stessi padroni.

I globalisti che controllavano, e controllano tutt'ora entrambi, stavano solamente cercando di vedere e capire quale dei due sistemi funzionava meglio per il raggiungimento del loro obiettivo finale; il dominio completo del mondo dopo la distruzione di un mondo multipolare naturale e un ordine pluriculturale (di nazioni sovrane) basato su comunità organiche. 

Conoscendo tutto ciò, non ci sembra strano vedere come molti globalisti attuali ( Paul Wolfowitz, Norman Podhoretz, etc) che agiscono come belligeranti dell’imperialismo di Washington, sono ex comunisti del ramo troskista. Questi sistemi hanno funzionato per quattro decadi. Tutti e due sono internazionalisti - nel senso cosmopolita del termine - .

Lo stesso comunismo marxista si definisce internazionalista e senza ombra di dubbio lo è anche il capitalismo finanziario basato sul potere del denaro perché i capitalisti non hanno frontiere…e perché il denaro non ha patria. Gli stati dove si è stato introdotta la piovra liberale del capitalismo, ha dato (e dà) ai cittadini, l’illusione di “democrazia”, l’illusione che realmente stiano scegliendo i loro rappresentanti. La maggior parte delle persone lo crede ancora oggi; proprio oggi che tutto sta diventando sempre più "orwelliano" e i nostri cosiddetti politici "democratici" stanno mostrando la loro vera natura: sono solo dei burattini.

Poveracci! Che umiliazione! [nds]

Tuttavia, nel sistema capitalista dove il denaro grazie all'usura dei banksters può crescere dal nulla, il potere non è nelle mani della gente, ma nelle mani di coloro che controllano il denaro…e il denaro non è democratico. D’altra parte, in molti paesi comunisti è successo un fenomeno molto interessante: il comunismo marxista ortodosso che era antitradizionale e ateo, globalista e internazionalista (con lo stesso DNA materialista e cancerogeno del capitalismo), iniziò a svilupparsi in forma diversa in ogni paese. 

Questo è successo in una maniera molto naturale: il comunismo si è adattato, è stato assorbito in ogni paese e non il contrario come era previsto originariamente dai globalisti che volevano mettere in pratica su scala mondiale un sistema dittatoriale antinaturale, freddo e senza radici. La divisione all’interno del partito comunista era già iniziata con la lotta al potere tra Stalin - che aveva un orientamento più nazionalista - e Trotsky che predicò un comunismo a livello mondiale senza frontiere con la sua “rivoluzione permanente”.

Nella Corea del Nord, per esempio, il comunismo si fuse con le antiche tradizioni coreane, con la sua ricca cultura e la sua idiosincrasia particolare per il leader Kim II-Sung che sviluppò l’ideologia Juche, una varietà tipicamente coreana del socialismo. In Romania Nicolae Ceausescu fu un grande ammiratore degli eroi nazionali del glorioso passato del medio evo.

Quindi, quello che in origine era un sistema freddo, senz’anima, con l’intenzione di distruggere i valori tradizionali come “reazionari”, fu assorbito dall’idiosincrasia nazionale prendendo le sue tradizioni come una forma di resistenza. Esiste un interessante parallelismo con il Cristianesimo. Molti considerano il Cristianesimo un’antica specie di comunismo... e qualcosa di vero c’è. Quando il Cristianesimo arrivò al potere in Roma, durante i primi secoli proibì tutte le altre religioni (pagane) nell’impero, e impose la propria agli altri con dogmatismo e violenza; erano universalisti, antichi globalisti.

Dopo un certo tempo, però, il Cristianesimo si sviluppò in maniera diversa in ogni parte del mondo includendo a volte anche un certo sincretismo con l’antica tradizione. Lo si può notare nel ramo ortodosso del Cristianesimo e nelle sue chiese nazionali, come il Patriarcato greco, serbo, russo e così via. Nel caso della Russia, lo zar era il Capo dello Stato e della Chiesa; nel caso della religione giapponese tradizionale, lo Shintoismo, il Tenno - Imperatore - era  allo stesso tempo capo nazionale e religioso.

Un identico fenomeno è l’Islam; c’è un proverbio iraniano che dice che, “l’islam non conquistò la Persia, ma fu la Persia a conquistare l’islam”.

Lo Zoroastrismo e il Mazdeismo giocarono un ruolo importante nella formazione della corrente sciita persiana. Nell’attuale Repubblica Islamica di Iran, c’è un Capo supremo che è allo stesso tempo capo religioso e nazionale.

Stesso dicasi per il Califfo ottomano della storia recente o per l’Imperatore romano di un tempo. Per i globalisti troskisti o liberali, il fatto che il comunismo (come il cristianesimo in passato) si stava sviluppando in ogni luogo d’accordo con le tradizioni locali, era molto pericoloso; pertanto la tendenza al nazional comunismo doveva essere frenata.

Per questo motivo si decise di sopprimere il “lato orientale” per porre fine alla guerra fredda e al bipolarismo. Da quel momento in poi si utilizzò solo il sistema liberal capitalista come unico accettabile. L’Unione Sovietica e i paesi del Patto di Varsavia erano un esperimento e non più utili in quanto i “padroni” dietro le quinte si resero conto che era il sistema capitalista quello che più si addiceva per i loro scopi.

Questa fu la nascita del “nuovo ordine mondiale” proclamato da Bush padre, con la speranza che il collasso della Russia e le altre nazioni dell’Eurasia, sarebbero state private della loro sovranità nazionale e rese schiave del liberalismo. Durante gli anni ’90, Gorbachov e Yeltsin tollerarono e fomentarono il saccheggio dello stato russo da parte degli oligarchi e delle finanziarie internazionali. Tuttavia con l’inizio del nuovo secolo, la sovranità nazionale iniziò a essere restaurata dal Presidente Putin; per questo in Occidente lo stanno diffamando con epiteti come “autoritario”o “dittatore”. 

La libertà che offre il liberalismo può essere spiegata molto succintamente così: si offre la possibilità di scegliere tra Coca Cola e Pepsi o tra MacDonalds e Burger King. E’ solo consumismo, materialismo puro dove il lucro è ciò che importa…

Tutti i paesi che non volevano essere governati dal cosiddetto sistema democratico o erano riluttanti a collaborare, erano i pochi che rimanevano; Cuba, Corea del Nord, e i non allineati come l'ex Yugoslavia, Iraq, Libia, Siria... I globalisti decisero che quei paesi dovevano essere annientati, uno per uno. Per iniziare dovevano essere demonizzati mediaticamente (il concetto di “asse del male” divenne popolare in questo contesto), minacciati e finalmente, come ultimo passo, distrutti dalle guerre in nome delle libertà e della democrazia.

Nel caso particolare della Siria, non si è mai parlato (non hanno voluto parlarne) che prima dell’inizio della crisi, il Presidente Assad stava pianificando la Strategia dei Quattro Mari, che avrebbe trasformato il suo paese in un centro di commercio tra il mar Nero, il mar Mediterraneo, il Golfo Persico/mar Arabico e il mar Caspio. Come paese sovrano, una moneta stabile e una banca nazionale che non appartiene ai Rothschild, avrebbe potuto fare della Siria un nodo geopolitico molto potente. E in Libia, sicuramente, Gheddafi cercò di introdurre il dinaro oro, il che sarebbe stato un grande golpe contro l’economia da usura internazionale basata sul dollaro. 

Torniamo ai tempi del bipolarismo: questi due sistemi globali, utilizzati dagli Stati Uniti e dai suoi alleati da un lato, e i sovietici e i loro dall’altro, furono rispettivamente - come sappiamo - il capitalismo e il comunismo.

Le due ideologie, non sono l’una l’opposto dell’altra, come tutti credono, ma sono “gemelle di sangue” che provengono dalla stessa origine, dalla stessa visione materialista del mondo, dalla stessa "weltanschauung" o visione del mondo, che è lineare e crede al progresso infinito senza rendersi conto che le risorse naturali del mondo non lo sono. In altri termini il capitalismo e il comunismo sono le due facce di una stessa moneta.

Tornando al parallelismo spirituale, è possibile anche affermare che il comunismo era la risposta al capitalismo del secolo XIX, come il Cristianesimo fu la risposta all’Ebraismo del I secolo.

L’Ebraismo è una religione etnica. Gli Ebrei si fanno chiamare “il popolo eletto” e questo concetto si è evoluto negativamente in alcuni rami dell’Ebraismo sviluppando un sentimento di superiorità razzista e il diritto divino di governare in maniera oppressiva tutti coloro che non appartenevano alla loro religione/etnia: i goyim (i Gentili). Gesù venne a cercare di redimere gli Ebrei da questo errore perciò fu assassinato dai Farisei come tutti i profeti prima di lui.

Il Sionismo è una versione contemporanea dei Farisei. In seguito, San Paolo cercò di estendere il messaggio dell’Ebraismo (c’è un Dio assoluto, un creatore separato dalla sua creazione che ricompenserà la creatura che gli obbedisce e la castigherà se non lo fa) in tutto l’Impero romano, creando o inventando (con gli insegnamenti del Cristo) un “Ebraismo per i Gentili”.

Si può considerare Karl Marx come il San Paolo del XIX secolo, che predicò la necessità del benessere economico per tutti e non solo per l'élite capitalista. La differenza tra le altre religioni etniche (pagane) dell’Antichità e l’Ebraismo, è che quest’ultimo è la prima e unica religione - tra quelle che ancora esistono - che si considera verità assoluta, e che tutti gli altri cammini spirituali sono sbagliati; tutte le altre vie della Tradizione non hanno senso.

Si sviluppò partendo dall’Enoteismo (si credeva che Yahweh fosse il dio più potente, ma esistevano anche gli dei di altri popoli) per arrivare a un monoteismo ristretto e a una sottomissione gelosa a Geova come l’unico Dio. Più avanti nel tempo, questa particolarità fu ereditata sia dal Cristianesimo sia dall’Islam ma solo fino a un certo punto perché come il comunismo nell’era socio-economica moderna, anche il Cristianesimo e l’Islam si adattarono alle differenti comunità dove esse si diffusero (Europa, Medio oriente, Asia, Africa e più tardi nelle Americhe).

Nel Medioevo europeoe - nel Cristianesimo - si svilupparono due correnti diverse: i Guelfi e i Ghibellini.

I primi appoggiarono incondizionatamente il Vaticano e il Papa poiché erano in senso religioso molto dogmatici e intolleranti; i Ghibellini sostenevano il concetto di Impero e appoggiarono la multipolarità con il governo di un re o imperatore come capo simbolo religioso - nazionale. Anche qui troviamo un parallelismo con il comunismo: Stalin come ghibellino e Trotsky come guelfo.

Impero e imperialismo sono due concetti diversi e in realtà completamente opposti. L’Impero integra fino a comporre un’unità continentale di natura territoriale che rispetta ogni cultura nei differenti popoli che lo compongono; l’imperialismo è una moderna parodia commerciale senza radici, la cui unica “patria” è il denaro e non compone e non integra, al contrario impone e disintegra, dividendo e conquistando con la forza o con l’inganno, considerandosi l’unico sistema possibile o “la verità assoluta”.

Oggi, dopo la guerra fredda, c’è solo un imperialismo; mondiale e speculatore meglio definito come globalizzazione o sionismo internazionale (fariseismo moderno). Questo imperialismo diventa ogni giorno più potente e distruttivo perché le masse non si rendono conto dell’autentico pericolo e chi sono i veri nemici. 

Plutocrazia e usura (Capitalismo) sono gli strumenti di questo sistema, che per essere più efficace rende idiote le masse con i mezzi di comunicazione, i film di Hollywood, e le divide. Sunniti contro gli Sciiti nel mondo musulmano, cristiani contro i musulmani nei Balcani, ma anche uomini contro donne nelle nostre società occidentali già laiche, e figli contro padri.

In geopolitica ci sono due correnti in lotta permanente tra loro: atlantismo e talassocrazia (rappresentata dal Regno Unito e dalla Francia nel passato coloniale ma oggi principalmente dagli Stati Uniti) e continentalismo o tellurocrazia che è il concetto di Eurasia e rappresentato solitamente dagli imperi centrali in passato, e oggi dalla maggior parte della Russia rinata.

L’atlantismo è un sistema geopolitico globale che, per mezzo del libero commercio aspira a imporre il suo sistema a tutti, visto che -come precedentemente accennato- crede di essere l’unica verità, l’unico sistema valido. Il continentalismo al contrario, crede in una visione del mondo multipolare e non in una visione globale unilaterale. Un sistema multipolare con diversi blocchi di potere, ognuno con la sua area di influenza. Uno di questi blocchi di potere sarebbe l’Eurasia dalle isole Canarie e Vladivostock. Altri per esempio nel mondo arabo (Nasser e la sua ideologia Baath in Iraq e Siria); un altro è una America Latina unita (Peron e Chavez hanno perseguito quest’idea).

E anche il Nord America, perché gli Stati Uniti sono una potenza bioceanica e continentale che conta su ricchezze naturali sufficienti e non ha bisogno di saccheggiare le risorse (petrolio, gas…) dei paesi sovrani stranieri a migliaia di chilometri con il falso pretesto della “democrazia” e di imporre la sua visione socio economica del mondo (quella globale) che è considerata dai suoi politici burattini non solo la più auspicabile o la più accettabile, ma l’unica possibile, “la verità assoluta”.

Questo è il dogmatismo laicista del Kali Yuga.

Continentalismo è sinonimo di autarchia, di sovranità totale, di autosufficienza, di vera indipendenza col fine di preservare l’unione tradizionale con la natura, la spiritualità, la famiglia, la nazione. L’atlantismo, invece, ha bisogno di importazione e esportazione per poter sopravvivere. Rappresenta quindi la speculazione ed è attaccato al materialismo, al mamonismo (culto del denaro). Questa è la pozione pericolosa nella pratica della speculazione finanziaria e nella pratica demoniaca della creazione di denaro dal nulla, che rende schiavi tutti i popoli con l’usura. 

Il continentalismo vuole relazioni di amicizia tra tutti i popoli e le nazioni. L’integrazione territoriale e politica deve avvenire con approvazione mutua, e gli scambi culturali sono benvenuti e apprezzati sempre o almeno fino a quando non interferiscano con gli affari interni. L’atlantismo, da parte sua, che è controllato da una élite parassitaria di banchieri-delinquenti, deve invadere e saccheggiare le nazioni straniere per sopravvivere, il che quadra assolutamente con la sua natura parassitaria. E’ importante segnalare quanto detto da J. Parvulesco "non bisogna integrare la Russia nella UE, ma integrare la UE nella Russia", che nonostante la debacle degli anni ’90 continua a mantenere la sua idiosincrasia tradizionale quasi intatta. Il che non si può dire dell’Occidente.

Le idee imperialistiche del geo-politico Karl Haushofer si devono studiare, diffondere e sviluppare per bloccare le tesi imperialiste della sfera anglo-americana sionista (atlantismo). Quest’ultima ha cercato sempre di sabotare le vie commerciali terrestri tradizionali dell’Eurasia e di dividere i popoli euroasiatici mettendoli uno contro l’altro sulla base confessionale o usando il cosiddetto “terrorismo islamico” (che in realtà è terrorismo wahabi saudita creato dalla CIA) come un cavallo di Troia mediante l’uso di Al-Qaeda, strumento utile contro la sovranità nazionale come abbiamo visto in Yugoslavia, Cecenia, Libia o Siria.

Conclusione:
multipolarismo e globalizzazione sono gli unici due sistemi reali antagonisti che lottano uno contro l’altro, e non il capitalismo e il comunismo che sono stati inventati come una distrazione ... un inganno.


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