La parabola dei fessi e dei furbi

Al sesto anno di crisi, con il debito avviato verso il 135% del Pil, per il Tesoro è il momento di rompere un nuovo tabù. Vanno ceduti altri pezzi importanti del capitale di Eni e di Enel. Lo Stato non ha più assoluto bisogno di mantenersi sopra il 30%, la quota di controllo, nelle sue più grandi società quotate. Può anche scendere di un altro 10% senza dover temere per questo scalate ostili di investitori esteri. La speranza è che anche il premier Matteo Renzi se ne convinca. Il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e la sua squadra ci stanno riflettendo seriamente, perché conoscono alla perfezione i vincoli entro i quali il Paese si muove. Il debito pubblico era intorno al 120% del prodotto lordo nel 2011 e, secondo le stime del Documento di economia e finanza (Def), salirà al 134,9% quest’anno.

Noi andiamo a dare un’occhiata alla porte girevoli nostrane e mondiali, giusto per rinfrescare la memoria di tutti coloro che andranno a votare, per sostenere questa Europa, si l’Europa che ho descritto nel mio editoriale sul Giornale l’Adige di cui ben pochi parlano, anzi…

In questi giorni è uscito un rapporto pubblicato da Corporate Europe Observatory, un gruppo di ricerca indipendente che vuole far conoscere e sfidare l’accesso privilegiato e l’influenza che godono i gruppi di pressione nel processo decisionale europeo, un esercito di 1.700 lobbisti con a disposizione un fatturato annuo di oltre 120 milioni di euro, forniti da banche e altre imprese del settore per sostenerne le attività. Non solo, nei primi mesi del 2013 un quotidiano inglese ha reso noti documenti secondo i quali, a Bruxelles, hanno stanziato milioni di euro per intervenire sui social network nei dibattiti sulla moneta unica, cercando di influenzare l’opinione degli utenti, in direzione unica.

Ma prima solo una precisazione, con l’augurio che questo post possa girare il più rapidamente possibile per far comprendere a tutti come la democrazia è stata ormai definitivamente sequestrata dalla plutocrazia finanziaria mondiale!

Ma non aveva forse detto Matteo Renzi recentemente … “L’Eni è oggi un pezzo fondamentale della nostra politica energetica, della nostra politica estera, della nostra politica di intelligence". Cosa vuol dire intelligence? I servizi, i servizi segreti“….?

E ancora a proposito di un suo recente incontro alla City… ha poi raccontato, con riferimento al suo incontro con gli investitori della City: "Ieri a Londra mi hanno detto che potrei vendere Eni. Ma noi non vendiamo i nostri gioiellini". (Il Sole 24 Ore)

Giusto per mettere le cose in prospettiva e rinfrescare la memoria degli italiani ma non solo il suo amico Davide Serra, il finanziere che fa la morale in Italia e paga le tasse nei paradisi fiscali …

Serra: "la City colpita positivamente" da Renzi. Un faccia a faccia con imprenditori e alta finanza della City, quello andato in scena questa mattina all’ambasciata italiana a Londra. Renzi, si è intrattenuto per oltre un’ora e mezza ascoltando e prendendo la parola quasi esclusivamente per porre domande ai propri ospiti. A riferirlo è stato uno strenuo sostenitore di Renzi, il patron del fondo Algebris, Davide Serra: "La sala è rimasta positivamente colpita: per la prima volta è arrivata una persona che ascolta", ha raccontato Serra. (Il Sole 24 Ore)

Giusto per mettere i puntini sulle i queste sono le spettacolari performance dei fondi dell’amico di Renzi…

Un po’ ci si è messa anche la sfortuna, ma per Davide Serra il mese di Aprile non deve essere stato troppo entusiasmante. Intanto le performance dei suoi fondi:
  •  -6.9% per l’Algebris Global Financials Fund (-6% da inizio anno)
  •  -4,28% per l’Ms Algebris Global Financials Ucits Fund
  •  -2,97% per il Long Only Global Financials Fund, poco sotto lo zero il Financial Income Ucits Fund. 
In positivo solo il Financial Credit Ucits (1,46%) e il Financial CoCo Fund (2,16%).
Si tratta delle stime inviate a un panel di interlocutori di Algebris, la società che Serra guida. ai lavori. Tutti i dolori del giovane Davide Serra – Formiche

Ma proseguiamo!

Quindi se Renzi giustamente dopo quello che ha pubblicamente dichiarato è molto perplesso allora è un’ideuccia di Padoan quella di vendersi un 10% di ENI e ENEL, non è che qualcuno ha promesso qualcosa in giro?

No sai perchè ho appena saputo che … Grilli assunto in Jp Morgan L’ex ministro del Tesoro diventa presidente per l’area Europa, Medio Oriente e Africa per la banca d’affari USA. Si occuperà di corporate e investment bank. Stava per passare a Jp Morgan già tre anni fa, prima della chiamata di Monti

MILANO - Le aveva definite “voci infondate e dannose”, quando il giorno prima del varo del governo Monti, il 14 novembre del 2011, era stato ipotizzato un suo passaggio a Jp Morgan. Allora Vittorio Grilli era direttore generale del Tesoro e a luglio si era parlato di lui come di un possibile successore di Mario Draghi alla guida di Banca d’Italia. Il suo sponsor era Giulio Tremonti, un astro in discesa che non riuscì a piazzare il suo protetto al vertice di Via Nazionale. Grilli aveva chiesto l’appoggio per salire sul trono dei banchieri italiani anche a Massimo Ponzellini, il discusso presidente della Banca Popolare di Milano, finito al centro di un’inchiesta per finanziamenti facili a un giro di “amici”. Ma non gli valse a nulla, la spuntò Ignazio Visco.

A proposito di ENI ed ENEL, il popolo di Icebergfinanza sa cosa sia un ” DIVIDEND YIELD” vero. Beh se non lo sapete faciamo un pò di financial literacy aiutandoci con Wikipedia…

In finanza ed economia finanziaria, il dividend yield o rapporto dividendo-prezzo corrisponde al rapporto tra l’ultimo dividendo annuo per azione corrisposto agli azionisti o annunciato e il prezzo in chiusura dell’anno di un’azione ordinaria. Esso è utilizzato come indicatore del rendimento immediato indipendentemente dal corso del titolo azionario. (Grafico)

Quindi come potete vedere, il rendimento medio lordo di un’azione eni dal 2006 in poi è stato del 6 % minimo e noi che paghiamo oggi il 3 % a dieci anni sul nostro debito pubblico e in media il 4 % arrotondando per difetto, ripeto noi andiamo a vendere il 10 % di una gallina dalle uova d’oro che rende il 6 %  per ripagare un debito che ci costa il 4 %!

Favoloso, voglio anch’io dei consulenti finanziari meravigliosi come questi o magari come qualche professorino italiano che insegna in America, che ogni tanto fa campagna elettorale in Italia per lo zero virgola. Ma prima di tornare a Grilli facciamo un piccolo elenco delle REVOLVING DOORS mondiali, ovvero le porte girevoli dalle quali entrano ed escono a piacimento banchieri che diventano ministri e viceversa. Il caso più ecclatante è quello americano, una nazione amministrata da banchieri…(Foto 1) (Foto2)

Poi c’è quella europea dove ex uomini di hanno amministrato il fallimento dell’Europa e tuttora lo stanno amministrando …(Foto)

Per carità di patria è meglio non dire nulla del recente governo Monti intriso di banchieri o amministratori di banche da Passera alla Fornero, ma passiamo direttamente a quella che è la squadra di Goldman Sachs italiana, ma non solo anche Deutsche Bank e via dicendo…

MILANO - L’ ex presidente dell’ IRI Romano Prodi è in avanzate trattative con la merchant-bank americana Goldman Sachs che gli ha chiesto di diventare suo consulente strategico per il mercato italiano. La notizia, confermata da fonti vicine allo stesso Prodi, soddisfa finalmente le curiosità da tempo concentrate sulle occupazioni del professore di Bologna dopo la sua uscita dalle Partecipazioni Statali.

Ve lo ricordate  Giuliano Amato? Dutsche Bank: "Giuliano Amato senior advisor in Italia"

In questo ruolo, secondo quanto apprende Radiocor, Amato supportera’ Deutsche Bank in Europa e soprattutto in Italia dando un contributo all’interpretazione degli scenari politici e macroeconomici e nella valutazione degli interventi e delle normative del Governo, fornendo la propria consulenza ai principali clienti attuali e potenziali della banca.

Ve lo ricordate Gianni Letta? Si, l’ombra di Silvio Berlusconi: altro nome da brivido che circola come possibile presidente della Repubblica come Prodi… "Gianni Letta nominato advisor di Goldman Sachs".

Ve lo ricordate Blair? Si, quello che dovrebbe essere un modello per Renzi.

Ebbene anche quello…La seconda vita di Blair, consulente superpagato per la JPMorgan…  

LONDRA - Fare il primo ministro non è un lavoro semplice. Polemiche, tensioni, stress. E in più le soddisfazioni per aver lavorato bene possono arrivare solo dopo, all’indomani dell’addio al governo. Però a volte si tratta di soddisfazioni di tutto rispetto. Tony Blair, per esempio, ha appena firmato un contratto da superconsulente per la banca d’affari americana Jp Morgan che gli frutterà un milione di dollari all’anno. In questo modo Blair non avrà il minimo problema a estinguere il pesante mutuo (24.000 euro al mese) della casa da 5 milioni di euro comprata a Londra nel quartiere di Bayswater.

Devo andare avanti magari elencando qualche altro psicopatico che si crede essere la mano di Dio o predicatore di un nuovo vangelo? Di cosa volete parlare oggi; di democrazia? O più di Europa ... mentre qualcuno si sciroppa qualche telenovelas o la solita partita di calcio?

Siete immersi nella più colossale truffa della storia della finanza mondiale: frodi , manipolazioni, indici, valute, commodity, tassi manipolati, e soprattutto udite udite…

…questa è una crisi di debito PUBBLICO, mica di debito PRIVATO!

Aveva ragione Prezzolini… la parabola dei fessi e dei furbi …italiani popolo di fessi!

Mi dispiace ma questa è la pura e semplice realtà, bisogna prenderne atto, come noi facciamo da anni, mentre altri vi illudono inutilmente, in direzione sempre e solo ostinata e contraria!

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