La Terra è vista come un'astronave di cui si sta ancora cercando il manuale d'istruzioni, mentre l'equipaggio è sempre in lotta con se stesso e aumenta di due milioni a settimana; ciò nonostante l'umanità ha incredibilmente abbreviato i tempi dell'evoluzione appropriandosi dei suoi meccanismi, fino ad incrociare geneticamente le specie (pag 9).
Dopo quella industriale (1800-1950), questa è l'epoca della Information Technology (IT) e arriverà fino al 2020, quando ci sarà l'esplosione delle tecnologie BIO/NANO. La massima espansione dell'utilizzo dei nuovi ritrovati coinciderà con l'avvio dell' "età virtuale", dal 2020 in avanti, e la robotizzazione di tutte le attività umane (pag 13). Ogni cosa sarà mediata dalla IT, fino ad arrivare all'intersezione tra umano e artificiale (wearable/implantable electronics) che consentirà entro il 2030 ad un singolo pc di avere capacità di elaborazione superiore a quella di una città piena di cervelli umani (pag 19).
Reti neurali miste umane-artificiali costituiranno "creativity machines" in grado di produrre una quantità illimitata di idee (pag 21) che risolveranno i problemi dell'umanità: povertà, sovrappopolazione, scarsità di risorse, inquinamento, global warming (pag 23). La nuova tecnologia consentirà di caricare milioni di dati direttamente nel cervello, accorciando drasticamente i tempi dell'apprendimento.
- privacy minacciata da micro/nano sensori ubiqui
- bio e net crimes
- protezione degli impianti elettronici nel corpo umano
- incontrollabile auto-replicazione dei robots.
Altro fronte di guerra futura è quello dell'emissione di Radio Frequenze (RF) come arma contro la persona attraverso il riscaldamento, gli effetti di superficie, e l'interazione col cervello in modalità di bassa frequenza (pag 49). Le microonde a bassa potenza causano abbassamento delle performance comportamentali, massiccia alterazione delle funzioni cerebrali, incremento letale del flusso sanguigno (pag 50).
Nel contesto di questo nuovo scenario ibrido naturale-artificiale, l'essere umano appare inutilmente ingombrante, pesante, vulnerabile, lento fisicamente e mentalmente, insomma ha un valore aggiunto rapidamente decrescente al negativo (pag 66). Al contrario i robot stanno dimostrando di aver superato le capacità umane in tutti gli ambiti di applicazione, sono più reattivi, più letali, più efficaci e necessitano di minore logistica. Inoltre i micro robot possono sfruttare animali e piante come piattaforme d'azione, o addirittura sfruttarli come deposito munizioni (pag 73).
Anche il nucleare, utilizzato in maniera non convenzionale, farà parte della guerra del futuro, ad esempio come contenuto di una nave da affondare al largo e poi far esplodere per provocare tsunami e spuma radioattiva (pag 82). La guerra è anche mediatica, ce lo ricorda la "sindrome Cnn", il ruolo dell'informazione è fondamentale per la formazione dell'opinione, spesso i media arrivano prima e sono più efficaci e seguiti dei governi, quindi mandare attentati, catture e torture di cittadini americani in diretta tv orienterà la popolazione. Allo stesso modo si possono affondare carriere con un attacco "swarm" o condurre una vera e propria "psywar" (pag 93), magari come accompagnamento ad un attacco batteriologico diffuso attraverso l'importazione di cibo, medicinali o vestiti (pag 98).
Dopo aver illustrato le nuove forme di guerra che verranno impiegate dalla futura umanità, l'autore si occupa anche però delle possibili reazioni dei contemporanei alla lettura del documento, si va dal metterlo nel contenitore delle cose più scioccanti, al non credere che possa mai essere realizzato, al trovarlo improbabile ma troppo interessante per non considerarlo (pag 113).
In conclusione porrei una considerazione "quasi" umana di Bushnell (pag 109), e cioè che la visione a lungo termine proposta qui è utile per mappare il presente, perché le tecnologie descritte esistono già, ma non per stabilire un percorso da qui a lì, cioè nel futuro, perché questo "lì" non sappiamo dove sia.
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