L’Ucraina, che resiste ai tentativi dell’Unione europea d’integrarla nella federazione europea dell’austerità e della povertà voluta dai banchieri, è nel mirino dell’UE per aver abbandonato l’“accordo di associazione” con l’UE. Invece, Kiev opta per la più redditizia unione economica con la Russia. Questa mossa ha innescato la sollevazione di massa in piazza Maidan (Indipendenza) a Kiev, chiedendo le dimissioni del presidente e del governo dell’Ucraina democraticamente eletti. I legami tra la rivolta a Kiev e i manipolatori esterni dell’UE sono così evidenti che la piazza di Kiev è diventata la “piazza Tahrir” d’Ucraina, venendo battezzata “Euromaidan”. L’iniziale rivolta di piazza Tahrir di Cairo, che rovesciò il presidente egiziano Hosni Mubaraq, fu parte delle manipolazioni dei manifestanti finanziati da Soros e influenzati da Sharp, istigati da agitatori politici professionali frettolosamente spediti in Egitto da Stati Uniti ed Europa. L’ultimo spettacolo professionalmente agitato di Kiev, guidato dall’idra Soros/Sharp/National Endowment for Democracy/CIA, vide il rovesciamento del governo dell’Ucraina nel 2004 con la cosiddetta rivoluzione arancione. Questa volta, non solo il presidente ucraino Janukovich, ma in ultima analisi il presidente russo Vladimir Putin, ne sono gli obiettivi.
La “II rivoluzione arancione” a Kiev ha anche ricevuto accoglienza favorevole in Europa centrale e orientale e in altre parti del mondo, grazie all’egida delle varie entità mediatiche di Soros, tra cui il Center for Advanced Media di Praga, un ente finanziato dal Media Development Fund, un programma dell’Open Society Institute di Soros. E come ogni falsa “rivoluzione”, un “martire” è necessario per radunare e attivare la “piazza in affitto”. Per il dimostrante ucraino, la “Fanciulla di Maidan” è Julija Tymoshenko, l’ex-primo ministro imprigionato per corruzione. Tymoshenko, ora in una clinica di Kharkov, è diventata l’“Aung San Suu Kyi” dell’Ucraina. Ma per molti ucraini, l’ex primo ministro cerca spudoratamente attenzione con la sua simbolica crocchia di capelli derisa da molti ucraini come “tarallo” in testa.
Per la II rivoluzione arancione, i nuovi ‘eroi’ sono l’ex-pugile e leader dell’opposizione dell’Udar Vitalij Klitschko e il nazionalista di estrema destra Oleh Tjahnybok. I loro playbook sono stilati nelle officine di Soros a Praga, Londra, Washington e New York, e non a Kiev. Troppi attivisti politici dell’Europa centrale e orientale sono stati “arruolati” nei “movimenti democratici” fasulli finanziati da Soros. Inutile dire che Soros non è qualcuno che farebbe il portavoce, figuriamoci il finanziatore, di ciò che sarebbero cause pro-democrazia e pro-lavoro. Soros iniziò la carriera di sordido venditore di hedge fund (una combinazione di scommesse e schemi Ponzi) alla fine degli anni ’60 sotto Georges Coulon Karlweis, vicepresidente della Banque Privée di Edmond Rothschild a Ginevra, Svizzera. Alla fine degli anni ’60, Karlweis finanziò con fondi dei Rothschild gli hedge fund Quota e Quantum di Soros. Karlweis era il gran maestro degli imbrogli e dei cavilli finanziari globali, essendo legato agli schemi degli International Overseas Services (IOS) di Bernard Cornfeld, la ditta che Robert Vesco saccheggiò prima di darsi alla latitanza. Karlweis lasciò le sue impronte digitali sulle buffonate di Michael Milken, del racket dei titoli spazzatura di Drexel Burnham Lambert.
Soros si spaccia da munifico profeta delle cause liberali, ma ha eliminato i veri progressisti, usando i suoi profitti illeciti creando varie organizzazioni di facciata. L’Open Society Institute di Soros ha sostenuto varie organizzazioni filo-democratiche di facciata, ma questi gruppi sono utili agli interessi oscuri di società finanziarie globali, come il Gruppo Blackstone. L’ex-direttore della Blackstone era Lord Jacob Rothschild, vecchio amico e collega di Soros. Soros, acquistando entità mediatiche “progressiste” è riuscito a soffocare qualsiasi notizia che facesse luce sulle sue attività antidemocratiche e antiprogressiste in Europa e in tutto il mondo. Nel primo giro di rivoluzioni a tema sponsorizzate da Soros e dai suoi collaboratori nel governo degli Stati Uniti aderenti al playbook di Gene Sharp, governi formato Nuovo Ordine Mondiale furono installati in Ucraina e Georgia. Guidati da Viktor Jushenko e dal primo ministro Tymoshenko in Ucraina e in Georgia da Mikheil Saakashvili, i governi filo-NATO e UE, installati tra le fanfare “pro-democrazia”, crearono dei regimi corrotti e clientelari. Tymoshenko e Saakashvili vennero subito associati alla mafia e a potentati affaristici corrotti. Una volta socio di Tymoshenko, l’ex-primo ministro ucraino Pavlo Lazarenko sconta una condanna in California per riciclaggio, corruzione e frode. Nel frattempo, Saakashvili s’impelagava nel misterioso fondo di beneficenza “Golden Fleece” di Cipro.
I neo-con non si sono mai ripresi dalla fine del regime Jushenko-Tymoshenko, perché Soros e gli agitatori delle rivoluzioni a tema avevano investito tanto nel governo, in previsione della sua adesione alla NATO e all’UE. La moglie di Jushenko, Kateryna Jushenko Shumachenko, lavorò alla Casa Bianca di Ronald Reagan. Shumachenko lavorò al Public Liaison Office della Casa Bianca, dove guidò l’unificazione di vari gruppi di destra ed anticomunisti in esilio negli Stati Uniti, tra cui anche il bastione dei neo-con Heritage Foundation. Ora, gli interventisti della “responsabilità di proteggere” dell’amministrazione Obama cercano di ritornare al 2004 e di estromettere in modo non democratico il governo legittimo dell’Ucraina. Attraverso Ucraina, Moldavia, Russia, Bielorussia, Romania e altri Paesi dell’Europa centrale e orientale, la nuova generazione di agitatori e provocatori di Soros cerca di lanciare un’altra serie di “rivoluzioni a tema”. Questa volta l’obiettivo è, ancora una volta, allontanare l’Ucraina dalla Russia verso l’UE e la NATO.