La storia è questa: vietato discutere

Negare l'art. 21 e la libera ricerca storico-scientifica finalizzata alla revisione di eventi storici. Anche in Italia ci sarà il carcere per i revisionisti ossia gli studiosi di storia contemporanea non conformi al sistema, che approfondiscono tematiche relative al presunto sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale.

Roma, 5 Aprile 2011: Su decisione dell’Unione Europea, ogni Paese dovrà inserire nel proprio ordinamento giuridico una legge che punisce chi nega l’Olocausto. Lo ha annunciato trionfante il sito ebraico italiano Shalom.it, che cerca di giustificare in una lunga intervista con l’avvocato Roberto De Vita, l’assurda legge bavaglio che di fatto impedisce agli storici, agli studiosi e gli intellettuali di studiare e di poter esprimere apertamente l’esito dei propri studi sul secondo conflitto mondiale e sul fenomeno che nella storia scritta dai vincitori della guerra venne denominato Olocausto.

È degno di nota che i paesi occidentali hanno sempre sostenuto di avere una civiltà libera e con la scusa della libertà dell’espressione hanno reso un’abitudine persino le offese e gli insulti a Dio, ai profeti ed alle sacralità delle diverse religioni.

A quanto pare l’Olocausto è per questi paesi ancor più sacro di Dio, o in altre parole l’unica cosa rimasta sacra. Negli ultimi anni diversi studiosi di fama mondiale sono stati perseguitati e sbattuti in galera per aver messo in dubbio la versione ufficiale dell’Olocausto.

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha definito vergognoso un simile atteggiamento. Nel 2006 ha ospitato a Teheran una inedita conferenza internazionale di tutti gli studiosi indipendenti dell’Olocausto, e persino gruppi di ebrei come i Neturei Karta, critici nei confronti delle politiche del regime israeliano. Fonte

"Nelle nostre evolute società troppe forme anche se ambigue e mascherate di razzismo e antisemitismo sono ancora presenti, anche se in ambiti limitati, ma non per questo meno insidiosi. Negare tendenziosamente la verità e minimizzare una delle più grandi tragedie umane del nostro tempo non è tollerabile. Anzi, deve essere perseguibile". Parole dell'ex presidente del Senato Renato Schifani presentando il disegno di legge che vuole introdurre il reato di negazionismo, in occasione del 69esimo anniversario della deportazione di 1024 ebrei dal Ghetto di Roma.

"Il ddl presentato al Senato", affermò Schifani, "vuole uniformare l'Italia alle normative di altri Paesi europei nel contrastare ogni forma di negazionismo del fenomeno di genocidio degli ebrei e delle altre minoranze etniche, e favorire una maggiore cooperazione giudiziaria. Perchè negare ciò che è stato ieri costituisce una minaccia per il nostro futuro".

L'ex presidente del Senato avvertì, infatti, che "il vuoto di ragione e umanità che determinò l'orrore di allora, può ancora ripetersi". Schifani si impegnò, infine, affinché l'approvazione del disegno di legge avvenisse in tempi brevi. Fonte

Monti: sì a leggi contro il negazionismo (poteva mancare Monti?)

"L'antisemitismo non è debellato: non vi lasceremo soli. Sosterremo le iniziative legislative in Parlamento contro il negazionismo". Parole di Mario Monti al Ghetto in occasione della commemorazione della deportazione degli ebrei romani.
- Pag. 26, Corriere della Sera del 17 Ottobre 2012 -

"Dobbiamo introdurre questo tipo di reato anche in Italia come già accade in Francia, Germania e Austria, perchè abbiamo avuto una parte di storia molto brutta come il fascismo, e per questo dobbiamo sostenere con forza una proposta del genere che faccia diventare reato il negazionismo". 
- Renata Polverini 19 ottobre 2010 -

Negazionismo: Castellino (Il popolo di Roma):
"Il Popolo di Roma raccoglie l’appello, o meglio il grido di rabbia e di dolore, della Comunità ebraica romana e si schiera, senza se e senza ma, contro ogni forma di razzismo, discriminazione e negazionismo. Negare la tragedia dell’Olocausto, la sofferenza del popolo ebraico, la deportazione e lo sterminio di milioni di persone, tra cui moltissimi nostri concittadini, è un offesa alla memoria della Capitale”. 
- Roma, 18 ottobre 2010 -

Shoah: Gianfranco Fini a Riccardo Pacifici - "Impegno per legge contro negazionismo".
L'ex presidente della Camera Gianfranco Fini inviò una lettera al Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, per manifestare il proprio sostegno circa i contenuti dell'appello pubblicato su Repubblica. Il presidente Fini, si leggeva in una nota, si impegna altresì "a sensibilizzare i Gruppi parlamentari affinchè possano assumere al più presto, provvedendo al contempo a richiederne la calendarizzazione, ogni iniziativa legislativa volta a contrastare gli irresponsabili profeti del negazionismo".
- Ansa - 15 ottobre 2010 -

La storia è questa: VIETATO discutere.

C’è revisione e revisione.
Alcune sono obbligatorie, altre sono legali, altre ancora sono un diritto, una è proibita.

Revisionare l’automobile è obbligatorio. Perché?

La revisione è un controllo che si effettua per vedere se è tutto ok. Se la macchina funziona come il giorno in cui l’abbiamo comprata, non ci sono problemi. Se nel corso del tempo si sono verificati problemi o malfunzionamenti, la revisione servirà per correggerli.

In questo caso la revisione è cosa buona.

Revisionare una condanna è un diritto. Perché?
Se ad esempio una persona viene processata, giudicata colpevole d’omicidio e messa in carcere, potrà sempre avere diritto ad una revisione penale nel caso in cui, finito il processo, vengano fuori nuovi elementi che scagionano il presunto omicida.

Anche in questo caso la revisione è cosa buona. Revisionare un fatto storico è legale.

Tutti sanno che Nerone ha bruciato Roma ma ultimamente alcuni storici stanno mettendo in dubbio questo dato perché sono venuti alla luce nuovi indizi che rimetterebbero in discussione l’avvenimento storico per come lo conosciamo. Il racconto delle fonti antiche deve essere interpretato tenendo conto del loro carattere ostile all’imperatore: gli autori citati [che puntano il dito contro Nerone] appartengono infatti per la maggiore parte all’aristocrazia senatoria, contraria alla politica di Nerone, che favoriva invece i ceti popolari e produttivi.

Anche in questo caso la revisione è cosa buona, per chi, come me, ha a cuore la verità.

Ora: vi immaginate cosa succederebbe se qualcuno volesse impedirci di revisionare l’automobile?…E se qualcuno non volesse revisionare la condanna di un presunto omicida? Magari penseremmo che quel qualcuno sia implicato nell’assassinio, che magari sia un complice del vero omicida o che magari sia lui stesso il criminale.

E se qualcuno si mobilitasse per zittire tutti gli storici che revisionano l’operato di Nerone? Penseremmo che queste persone abbiano interesse a far passare Nerone come unico colpevole, che, in qualche modo, abbiano da guadagnare qualcosa supportando una versione dei fatti che non corrisponde al vero.

Insomma; è lecito pensare che chiunque si opponga a qualsiasi forma di revisionismo, abbia qualcosa da nascondere.

Se una persona è sicura della propria versione dei fatti, accetta di buon grado qualsaisi tentativo di revisione. Io non ho mai ucciso nessuno ma se qualche malato di mente volesse provare il contrario, beh, si accomodi, non essendo io un assassino non ho nulla da nascondere e uno studio approfondito della mia storia passata non potrà che confermare la mia innocenza.

Purtroppo non tutti la pensano allo stesso modo, anzi, incredibilmente, quelli che scrivono sui giornali nazionali, la pensano tutti al contrario. Fu caricato su Youtube, un documentario opera di alcuni ragazzi italiani. Nonostante il video fosse stato visto solo da  304 persone, come scrive l’ANSA, tutta la stampa italiana si è mobilitata contro tale scempio…"Wissen Macht Frei", questo il titolo del video documentario che significa "La conoscenza rende liberi". L’argomento trattato era l’Olocausto.

A leggere l’articolo di Repubblica sembrerebbe che gli autori siano tutti neonazisti. In realtà non è così: il documentario riporta documenti video di autori ebrei e rimane difficile credere che degli ebrei siano neonazisti.

Repubblica scrive anche: "Il documentario cerca di confutare, invano (senza cioè fare riferimento a documenti ufficiali) quella che è la tesi ufficiale".

Io non so che documentario abbia guardato l’autore dell’articolo ma quello che ho visto io, dopo aver letto l’articolo di Repubblica, è pieno zeppo di documenti, documenti che farebbero venire dei dubbi a chiunque. 

NB: il documentario non nega che Hitler sia stato un criminale, non nega che gli ebrei siano stati deportati, privati dei loro diritti e che siano stati costretti a vivere condizioni disumane. Il documentario non vuole in nessun modo rivalutare la politica nazista o auspicare un ritorno al passato. Il documentario è solo un insieme di documenti storici che mostrano gli avvenimenti sotto un’ottica diversa.

Al contrario dei giornalisti del sistema che criticano un documentario e non danno la possibilità ai propri lettori di visionarlo per farsi una propria idea. Ovviamente il video non è più disponibile.

Daniele Di Luciano

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