Privatizzazioni: missione "quasi" compiuta

L'AGCS (Accordo Generale sul Commercio dei Servizi), è lo scambio di servizi regolato sul piano multilaterale da un accordo specifico nel quadro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).  Assieme all' accordo sulla circolazione delle merci (GATT 94) e all'accordo sulla protezione della proprietà intellettuale (TRIPS), esso costituisce uno dei tre pilastri del sistema commerciale multilaterale dell'OMC. Nell'ambito del GATS, ciascun membro assume degli impegni che coprono diversi settori di servizi allo scopo di offrire l'accesso al mercato e il trattamento nazionale a prestatori stranieri.

I negoziati furono avviati da Robert Zoellick per gli Stati Uniti e da Pascal Lamy per l'Unione Europea nel gennaio 2000 e terminarono cinque anni dopo con l'approvazione delle nuove regole e delle disposizioni da attuare in merito alla privatizzazione totale di tutti i servizi pubblici: distribuzione elettrica, poste, trasporti, ma anche e soprattutto, istruzione e salute che saranno quindi accessibili ai più "favoreggiati".

In totale, l'AGCS prevede la liberalizzazione di ben 160 settori di attività, alcuni dei quali rappresentano favolosi mercati mondiali che eccitano da tempo le speculazioni dei settori privati (2.000 miliardi di dollari per l'istruzione e 3.500 miliardi di dollari per la salute).

Già prima che si firmasse l'AGCS, i governi europei avevano cominciato a mettere in opera la privatizzazione dei servizi pubblici. I progetti di privatizzazione di alcuni enti già da tempo annunciati - come in Francia - (elettricità, poste, la stessa Air France), sono stati dettati dall'AGCS. I governi di destra e di sinistra hanno lavorato in gran segreto con il complice (ed ovvio) silenzio dei media, ma anche con l'appoggio di organizzazioni sindacali "collaboratrici" del nuovo ordine economico. Dirigenti del più importante sindacato francese, il CFDT, sono assidui partecipanti del Forum Economico Mondiale di Davos.

Politiche simili vengono simultaneamente adottate nei paesi occidentali, e così come per l'AMI, lo scopo dell'AGCS è quello di:

  1. Accordare sempre più libertà e diritti alle multinazionali.
  2. Ridurre sempre di più il potere economico degli Stati.
  3. Smantellare metodicamente l'insieme delle regolamentazioni ambientali e sociali. 

Una vera e propria "guerra silenziosa" che tramite l'apatia del cittadino e dei contropoteri sindacali, sta per raggiungere lo scopo, ossia l'annullamento dei diritti sociali acquisiti da un secolo. L'assenza di controllo (o controllo "controllato") ha fatto sì che questa libertà abbia favorito l'inquinamento delle nostre terre e dei nostri mari, lo sfruttamento ed il business della clandestinità, la miseria, la disoccupazione, l'annientamento del potere delle istituzioni, degli stati, e della democrazia stessa.

Per ottenere facilmente l'approvazione per la privatizzazione p.es. dei servizi pubblici, la strategia più comunemente utilizzata è quella di organizzarne anticipatamente e preventivamente il sabotaggio, e fare in modo che, una volta dimostrata la loro inefficienza, l'unica strada percorribile sia quella della vendita a privati... al prescelto... all'amico... Perchè certe cose non avvengono per caso ma per necessità.

Tattiche e regole, quasi confezionate in un modus operandi che non simula la simulazione, si sono palesemente svelate, e con enorme successo, nel settore sanità.

Per quanto concerne "l'istruzione" ecco cosa si è evidenziato in un documento dell'OCDE, l'organizzazione dei Padroni del Mondo che ha tra l'altro concepito l'AMI:

"Se si diminuiscono le spese per il funzionamento, bisogna essere attenti a non diminuire la quantità di servizi, al costo di ridurne la qualità. Si possono ridurre, ad esempio, i crediti di funzionamento per le scuole e le università, ma sarebbe rischioso ridurre il numero di alunni o studenti. Le famiglie potrebbero reagire male al fatto di veder rifiutare l'iscrizione dei propri figli, ma non ad un calo graduale della qualità dell'insegnamento. Ciò si attua gradualmente al fine di evitare l'insoddisfazione generale della popolazione."

Questo si traduce in:

  • ritorno all'analfabetismo
  • popolazioni sempre più ignoranti e quindi più facili da manipolare e controllare.

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