Ucraina: la posta orientale della NATO

Da quando gli sforzi per manipolare la democrazia internazionale del brigante degli hedge fund George Soros si sono uniti alla tattica della rivoluzione di piazza artificiale del tattico della CIA Gene Sharp, formando la strategia fondamentale dell’obiettivo dei neo-conservatori degli Stati Uniti d’imporre un “Nuovo Secolo Americano” sul mondo intero, l’Ucraina è la posta della politica estera interventista statunitense. E i neocon sono vivi e attivi più che mai, nel dipartimento del segretario di Stato John Kerry. Sulla scia di ciò che vien chiamata “II rivoluzione arancione” in Ucraina, l’assistente del segretario di Stato Kerry per gli affari europei ed euroasiatici, Victoria Nuland, che in precedenza fu portavoce del dipartimento di Stato di Hillary Clinton, ha minacciato sanzioni contro il governo ucraino del Presidente Viktor Janukovich. Osservando i manifestanti al centro di Kiev dalla sua finestra dell’hotel, il fanatico senatore repubblicano dell’Arizona John McCain si leccava i baffi alla prospettiva di una Ucraina anti-russa imminente. McCain fa un tuffo nella Guerra Fredda, essendo rimasto mentalmente in bilico tra i flashback del prigioniero di guerra in una cella di Hanoi e la realtà quotidiana.

L’Ucraina, che resiste ai tentativi dell’Unione europea d’integrarla nella federazione europea dell’austerità e della povertà voluta dai banchieri, è nel mirino dell’UE per aver abbandonato l’“accordo di associazione” con l’UE. Invece, Kiev opta per la più redditizia unione economica con la Russia. Questa mossa ha innescato la sollevazione di massa in piazza Maidan (Indipendenza) a Kiev, chiedendo le dimissioni del presidente e del governo dell’Ucraina democraticamente eletti. I legami tra la rivolta a Kiev e i manipolatori esterni dell’UE sono così evidenti che la piazza di Kiev è diventata la “piazza Tahrir” d’Ucraina, venendo battezzata “Euromaidan”. L’iniziale rivolta di piazza Tahrir di Cairo, che rovesciò il presidente egiziano Hosni Mubaraq, fu parte delle manipolazioni dei manifestanti finanziati da Soros e influenzati da Sharp, istigati da agitatori politici professionali frettolosamente spediti in Egitto da Stati Uniti ed Europa. L’ultimo spettacolo professionalmente agitato di Kiev, guidato dall’idra Soros/Sharp/National Endowment for Democracy/CIA, vide il rovesciamento del governo dell’Ucraina nel 2004 con la cosiddetta rivoluzione arancione. Questa volta, non solo il presidente ucraino Janukovich, ma in ultima analisi il presidente russo Vladimir Putin, ne sono gli obiettivi.

Nuland, sposa del sanguinario arcangelo neocon Robert Kagan, consegnava spuntini ai manifestanti di piazza Maidan. Immaginate la reazione degli Stati Uniti se un funzionario di secondo livello del ministero degli esteri russo o cinese consegnasse cibo ai manifestanti di Occupy Wall Street a Washington, esortandoli a rovesciare con la forza, se necessario, il presidente Obama. Eppure, questo è esattamente lo scenario che vede Nuland sostenere i manifestanti di Maidan. Inoltre, ha rimproverato Janokovich per la pesante presenza di forze della sicurezza a Maidan. Nuland e Kerry, che ha anche lui rimproverato Janukovich, dimenticano gli atti di brutalità commessi dai poliziotti statunitensi contro i manifestanti di Occupy, così come il piano dell’FBI di usare cecchini per assassinare i leader del gruppo. E Nuland e Kerry rimasero tranquilli quando il governo turco usò la polizia antisommossa contro i manifestanti pacifici di piazza Taksim, a Istanbul, all’inizio di quest’anno. Dopo tutto, la Turchia è un membro della NATO e l’Ucraina, per il momento, no. Gene Sharp e le sue due ONG OTPOR e il Center for Applied Nonviolent Action and Strategies (CANVAS), organizzazioni di punta nel preparare “sommosse in affitto” per le proteste antigovernative nelle nazioni che nel mondo resistono al “Nuovo Ordine Mondiale” di Wall Street e Pentagono, usando denaro contante, opuscoli, i-Pad e i-Phones, snack, cartelli e striscioni dal “tema rivoluzionario”, bandiere nazionali dei tempi passati, e altre forme di  propaganda. Recentemente, si è scoperto tramite fughe di e-mail, che il fondatore di CANVAS, Srdja Popovic collabora con l’agenzia d’intelligence legata a CIA e Pentagono STRATFOR, fondata da George Friedman, i cui legami con il sistema militare e spionistico di USA e Israele sono ben noti.
La “II rivoluzione arancione” a Kiev ha anche ricevuto accoglienza favorevole in Europa centrale e orientale e in altre parti del mondo, grazie all’egida delle varie entità mediatiche di Soros, tra cui il Center for Advanced Media di Praga, un ente finanziato dal Media Development Fund, un programma dell’Open Society Institute di Soros. E come ogni falsa “rivoluzione”, un “martire” è necessario per radunare e attivare la “piazza in affitto”. Per il dimostrante ucraino, la “Fanciulla di Maidan” è Julija Tymoshenko, l’ex-primo ministro imprigionato per corruzione. Tymoshenko, ora  in una clinica di Kharkov, è diventata l’“Aung San Suu Kyi” dell’Ucraina. Ma per molti ucraini, l’ex primo ministro cerca spudoratamente attenzione con la sua simbolica crocchia di capelli derisa da molti ucraini come “tarallo” in testa.

Per la II rivoluzione arancione, i nuovi ‘eroi’ sono l’ex-pugile e leader dell’opposizione dell’Udar Vitalij Klitschko e il nazionalista di estrema destra Oleh Tjahnybok. I loro playbook sono stilati nelle officine di Soros a Praga, Londra, Washington e New York, e non a Kiev. Troppi attivisti politici dell’Europa centrale e orientale sono stati “arruolati” nei “movimenti democratici” fasulli finanziati da Soros. Inutile dire che Soros non è qualcuno che farebbe il portavoce, figuriamoci il finanziatore, di ciò che sarebbero cause pro-democrazia e pro-lavoro. Soros iniziò la carriera di sordido venditore di hedge fund (una combinazione di scommesse e schemi Ponzi) alla fine degli anni ’60 sotto Georges Coulon Karlweis, vicepresidente della Banque Privée di Edmond Rothschild a Ginevra, Svizzera. Alla fine degli anni ’60, Karlweis finanziò con fondi dei Rothschild gli hedge fund Quota e Quantum di Soros. Karlweis era il gran maestro degli imbrogli e dei cavilli finanziari globali, essendo legato agli schemi degli International Overseas Services (IOS) di Bernard Cornfeld, la ditta che Robert Vesco saccheggiò prima di darsi alla latitanza. Karlweis lasciò le sue impronte digitali sulle buffonate di Michael Milken, del racket dei titoli spazzatura di Drexel Burnham Lambert.

Soros si spaccia da munifico profeta delle cause liberali, ma ha eliminato i veri progressisti, usando i suoi profitti illeciti creando varie organizzazioni di facciata. L’Open Society Institute di Soros ha sostenuto varie organizzazioni filo-democratiche di facciata, ma questi gruppi sono utili agli interessi oscuri di società finanziarie globali, come il Gruppo Blackstone. L’ex-direttore della Blackstone era Lord Jacob Rothschild, vecchio amico e collega di Soros. Soros, acquistando entità mediatiche “progressiste” è riuscito a soffocare qualsiasi notizia che facesse luce sulle sue attività antidemocratiche e antiprogressiste in Europa e in tutto il mondo. Nel primo giro di rivoluzioni a tema sponsorizzate da Soros e dai suoi collaboratori nel governo degli Stati Uniti aderenti al playbook di Gene Sharp, governi formato Nuovo Ordine Mondiale furono installati in Ucraina e Georgia. Guidati da Viktor Jushenko e dal primo ministro Tymoshenko in Ucraina e in Georgia da Mikheil Saakashvili, i governi filo-NATO e UE, installati tra le fanfare “pro-democrazia”, crearono dei regimi corrotti e clientelari. Tymoshenko e Saakashvili vennero subito associati alla mafia e a potentati affaristici corrotti. Una volta socio di Tymoshenko, l’ex-primo ministro ucraino Pavlo Lazarenko sconta una condanna in California per riciclaggio, corruzione e frode. Nel frattempo, Saakashvili s’impelagava nel misterioso fondo di beneficenza “Golden Fleece” di Cipro.

I neo-con non si sono mai ripresi dalla fine del regime Jushenko-Tymoshenko, perché Soros e gli agitatori delle rivoluzioni a tema avevano investito tanto nel governo, in previsione della sua adesione alla NATO e all’UE. La moglie di Jushenko, Kateryna Jushenko Shumachenko, lavorò alla Casa Bianca di Ronald Reagan. Shumachenko lavorò al Public Liaison Office della Casa Bianca, dove guidò l’unificazione di vari gruppi di destra ed anticomunisti in esilio negli Stati Uniti, tra cui anche il bastione dei neo-con Heritage Foundation. Ora, gli interventisti della “responsabilità di proteggere” dell’amministrazione Obama cercano di ritornare al 2004 e di estromettere in modo non democratico il governo legittimo dell’Ucraina. Attraverso Ucraina, Moldavia, Russia, Bielorussia, Romania e altri Paesi dell’Europa centrale e orientale, la nuova generazione di agitatori e provocatori di Soros cerca di lanciare un’altra serie di “rivoluzioni a tema”. Questa volta l’obiettivo è, ancora una volta, allontanare l’Ucraina dalla Russia verso l’UE e la NATO.

di Wayne Madsen
Traduzione di Alessandro Lattanzio

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